CINEMA IN SALA
d'estate
CINEMA IN SALA
d'estate
LUNEDI 14 LUGLIO 2025
GRAND BUDAPEST HOTEL
Commedia eccentrica, veloce ed elegante, esempio di grande cinema, fantasioso e inusuale, raffinato e intelligente; formalmente e stilisticamente curato con rigorosa e geometrica precisione, energia e competenza. Ogni elemento del film s’integra efficacemente, dando vita ad un risultato brillante e affascinante. Vincitore del Gran Premio della Giuria a Berlino ’14, “Grand Budapest Hotel” ha la sua forza e il suo motivo di interesse nel ritmo frenetico, pieno di gag surreali e omaggi ad un certo cinema d’epoca, dal Chaplin de “Il grande dittatore”, alle sofisticate commedie di Lubitsch e Wilder, o ai film di Mamoulian e Goulding. Lo spettatore è continuamente coinvolto nelle vicende intriganti di Monsieur Gustave, straordianario protagonista di una toria bizzarra e del tutto avvincente.
Un film divertente, dissacrante , sicuramente DA VEDERE.
CATTIVERIE A DOMICILIO
Nel 1922 a Littlehampton la routine di una piccola cittadina viene sconvolta da una serie di lettere anonime oscene e cariche di insulti, indirizzate a Edith Swan. È una donna devota, cristiana, la sua fama di rettitudine e impeccabilità morale la precede. Tutto il contrario della sua vicina di casa Rose Gooding, immigrata irlandese vivace, ribelle e anticonformista. Sarà lei la prima sospettata, e subito arrestata, come autrice delle anonime missive. Sarà vero? A fare luce sulla vicenda, una giovane poliziotta poco rispettata, che insieme alle donne di quartiere si impegnerà a scoprire la verità. ..
Una storia di riscatto al femminile ambientata negli anni 20, satira pungente contro il perbenismo del tempo, un'opera pungente basata su una storia vera.
Film divertente, sottile , con interpreti eccezionali.
FOLLEMENTE
di Paolo Genovese ITALIA 2025
Ho sempre sostenuto il cinema italiano, convinta di trovare opere d'autore che a volte passano in sordina e non vengono apprezzate quanto dovrebbero. Ma , sinceramente, mi sono stancata di queste produzioni stereotipate sempre con la medesima formula e con gli stessi attori. E non volglo dire che non siano bravi, anzi, qualcuno lo è di sicuro, ma è il clichè che mi è diventato stretto. Motivo per cui ho trascurato questo film dopo aver visto il cast ( ma ancora? no dai, basta!!! ) ma ho proprio sbagliato. L 'ho visto l'altra sera. in un' arena estiva, e mi è proprio piaciuto. E mi sono davvero divertita.
Perchè seppur il plot non sia originale, ma cosa oggi lo e?, la visione è godibile e la recitazione davvero azzeccata. Non parlo naturalmetne della giovane Fogliatti, che nonostante il suo impegno non riesce mai a convincermi, e neanche di Leo , che è ormai troppo scontato e prevedibile, ma i 4+ 4 ,reinterpretazione in chiave moderna del coro della tragedia greca, ognuno nelle loro diversità, mi hanno strappato piu di un sorriso. Non raggiunge il livello di PERFETTI SCONOSCIUTI, ma è un film che si fa guardare volentieri. Sicuramente da non perdere.
Nel cast due ottime new entry ( la GIannetta e Lastrico ) ed un assente indimenticabile ( Battiston ). Peccato
s.star
ETERNO VISIONARIO
di Michele Placido ITALIA 2024
Il mondo intimo di Luigi Pirandello, l'umanità, le passioni, le ossessioni e l'esistenza più segreta intrappolata fra l'amore dirompente e impossibile per Marta Abba e il burrascoso rapporto con la dolorosa follia della moglie Antonietta Portulano. Il film ha ottenuto 1 candidatura ai Nastri d'Argento
Amburgo, 8 dicembre 1934. Luigi Pirandello è in treno, direzione Stoccolma, e sta andando a ritirare il Premio Nobel per la letteratura. Davanti a lui passano i fantasmi della sua esistenza: la figura di Marta Abba, giovane attrice diventata sua musa ispiratrice che lo aveva conquistato durante un provino a Roma nel 1925 e che ha rappresentato il sogno di un amore assoluto; la follia della moglie Antonietta Portulano che è stata ricoverata in manicomio nel 1919; il profondo legame ma anche il difficile rapporto con i figli Lietta, Stefano e Fausto; il controverso rapporto con il fascismo; i trionfi ma anche gli insuccessi come la rappresentazione dei Sei personaggi in cerca d'autore accolta da fischi e insulti da parte del pubblico nel debutto al Teatro Valle di Roma il 9 maggio 1921; l'illusione di una collaborazione cinematografica con il grande regista tedesco Friedrich Wilhelm Murnau.
La vicenda biografica è volutamente frammentata e procede per salti temporali. Da quel treno per Stoccolma lo sguardo di Pirandello, interpretato un bravissimo Fabrizio Bentivoglio che è volto e corpo riconoscibile del cinema di Placido, rivede la sua vita come se si trovasse davanti alle immagini di un film con lui stesso come protagonista. Ed è proprio attraverso il cinema, spesso cercato da Pirandello che ritorna nel finale sul set di Il fu Mattia Pascal dove il regista Pierre Chenal lo chiama per battere un ciak, che parte un lungo viaggio che lo porta tra gli arcaici paesaggi delle miniere della Sicilia, la Berlino dei cabaret e soprattutto Roma tra il teatro e gli oscuri interni familiari. Questi sono il luogo di tensioni ma anche allucinazioni creative come nelle visioni nella stanza dove sta scrivendo "Sei personaggi in cerca d'autore" in cui le luci stordenti della fotografia di Michele D'Attanasio contribuiscono a mostrare il legame stretto tra il corpo e la mente di Pirandello e, come lui stesso ha detto, quello tra il talento che si è evoluto ma gli ha impedito di vivere.
Simone Emiliani- Mymovies